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Per far quadrare i conti della prossima manovra le banche, ieri, hanno messo a disposizione del Governo altri 600 milioni di euro. Sarebbero anticipazioni di cassa, invece dell’ulteriore aumento dell’Irap prospettato dall’Esecutivo, ma servirebbero comunque per evitare l’aumento delle tasse sulle holding di partecipazione, sui dividendi e mitigare la stretta sulle compensazioni tra crediti fiscali e debiti previdenziali delle imprese. Sugli affitti brevi, invece, la soluzione dovrebbe prevedere la cedolare secca al 21% per la prima casa affittata e al 26% per la seconda e forse la terza, ma in caso di più di tre immobili scatterebbe l’obbligo della partita Iva perché verrebbe supposta l’attività imprenditoriale. Intanto ieri il Governo ha incassato l’ottava rata del Pnrr, altri 12,8 miliardi di euro che portano a 158 miliardi le risorse Ue assegnate all’Italia. La premier Meloni ha sottolineato che siamo in testa nell’attuazione del Pnrr. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: ‘Banche: stop all’aumento Irap fino al 2,5%, risorse da anticipi di liquidità’ – pag. 3 e ‘Via libera dalla Ue all’ottava rata Pnrr, vale 12,8 miliardi’ – pag. 11 e Italia Oggi: ‘Dalla Commissione Ue l’ok a pagare l’ottava rata’ – pag.28)

Obiettivo semplificazione per il piano Transizione 5.0. La manovra di Bilancio nel suo iter parlamentare metterà mano sul provvedimento con l’intento di ridurre gli oneri documentali che gravano sulle imprese le quali potranno autocertificare gli obiettivi iniziali di risparmio energetico che intendono conseguire con l’investimento. Quasi pronta la lista di beni strumentali che si potranno acquistare beneficiando dell’iperammortamento. Tra i beni agevolabili trovano posto l’AI e la cybersecurity. Sarà inoltre aggirato il tortuoso iter di implementazione evitando il decreto interministeriale e inserendo le disposizioni applicative direttamente in emendamento, fatta salva la necessità di un decreto direttoriale leggero. Incognita coperture: possibile buco da quasi un miliardo di euro. 

Trasparenza. Dal prossimo 1°gennaio il mondo delle criptovalute inizierà a prendere le distanze dall’opacità che ha caratterizzato i suoi primi 15 anni di vita. Per gli asset legati alle tecnologie blockchain inizierà, infatti, l’era della raccolta dei dati dei possessori che sfocerà nello scambio automatico internazionale delle informazioni a fini fiscali. La geografia della trasparenza cripto debutta con l’Unione europea, spiega il rapporto dell’Ocse, coinvolgendo in prima battuta 47 giurisdizioni tra cui, fuori dalla Ue, Regno Unito, Giappone, Corea del Sud, Israele, Sud Africa e Brasile. Questi paesi effettueranno i primi scambi automatici nel 2027 ma dovranno iniziare a raccogliere i dati già dal 1°gennaio 2026. Una seconda ondata di ulteriori 27 Paesi avvierà la raccolta nel 2027, mentre gli Stati Uniti entreranno nel sistema solo dal 2028, con scambi programmati a partire dal 2029.

Le fatture emesse per prestazioni di servizi nel settore edile, compresa la prestazione di manodopera, da soggetti subappaltatori nei confronti delle imprese che svolgono l’attività di costruzione o ristrutturazione di immobili ovvero nei confronti dell’appaltatore principale o di un altro subappaltatore, nonché per le prestazioni di pulizia, demolizione, installazione di impianti, devono essere sottoposte al regime del reverse charge, quindi senza esporre l’Iva in fattura, laddove il soggetti committente operi in regime di soggettività passiva e assuma la veste di debitore d’imposta. Restano escluse le prestazioni rese nei confronti di consumatori finali, sia che si tratti di persone fisiche o di società semplici prive di identificazione ai fini Iva, nonché di enti non commerciali in possesso o meno di identificazione Iva quando acquistano per soddisfare esigenze di natura istituzionale. Restano escluse dall’inversione contabile le prestazioni di servizi rese nei confronti del general contractor a cui viene affidata la totalità dei lavori. 

L’Agenzia delle Entrate, con la risposta a interpello n. 299 di ieri, ha sostenuto che non costituisce fattispecie di abuso del diritto il disallineamento temporale esistente fra la tassazione degli interessi attivi in capo agli obbligazionisti, che avviene alla percezione dei medesimi e quindi alla scadenza in una obbligazione one coupon, e la deduzione degli interessi passivi da parte della società emittente, che invece avviene a seguito della loro iscrizione pro rata temporis lungo la durata del prestito ma senza che siano corrisposti. Quindi, il disallineamento temporale è spiegabile con la logica del differente timing di tassazione che riguarda le due tipologie di interessi. (Ved. anche Italia Oggi: ‘Cedola unica liquidata alla scadenza non è abuso del diritto’ – pag. 24)

Il rinvio di dieci anni della riforma Iva sugli enti non commerciali ha creato confusione nelle banche dati fiscali. La legge del 2021 mirava ad allineare l’Italia alle regole europee, secondo cui ogni attività economica è soggetta a Iva e può beneficiare solo delle esenzioni previste dalla direttiva Ue. Tuttavia, pur non essendo operativa, è stata riportata nelle banche dati modificando articoli del Dpr 633/1972 e indicando come ‘abrogati’ commi che invece sono ancora validi. Anche sulle esenzioni sportive esistono difformità: la norma vigente è esterna alla legge Iva, ma nei database del Mef compare ancora una versione superata. Questa sovrapposizione di norme ha prodotto errate interpretazioni, come quella sui ‘green fees’, smentita dalla Corte di giustizia Ue. 

In vista della scadenza del 16 dicembre per il conguaglio relativo al 2025 è bene ricordare che la legge 160/2019 subordina l’esenzione Imu a favore di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali al rispetto di requisiti soggettivi e oggettivi che prevedono: la qualifica di coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale iscritto nella previdenza agricola; il possesso e la conduzione del fondo; la persistenza dell’utilizzazione agro-silvo-pastorale. In due note dell’ottobre 2022 il Dipartimento delle finanze ha chiarito che non è previsto alcun obbligo di regolarità contributiva per il diritto al beneficio derivante dalla iscrizione nella previdenza agricola. Accertata l’iscrizione nella gestione Inps, il Comune non può procedere ad altri accertamenti sottesi al rispetto dei requisiti imposti dalle norme previdenziali. 

Con la sentenza n. 38438 dello scorso 28 novembre la Cassazione penale interviene sulla retroattività del favor rei dopo il decreto legislativo n. 84/2025. La rateazione ottenuta dal Fisco consente all’imputato di evitare la contestazione del reato di omesso versamento Iva. Con il Dlgs n. 84/2025, infatti, il pagamento dilazionato concordato con l’Agenzia delle Entrate e regolarmente osservato dal contribuente, impedisce il perfezionamento del reato. E la norma vale anche per i reati compiuti in epoca anteriore perché sicuramente più favorevole all’imputato.

Ieri è scaduto il termine per il versamento degli acconti. Per omissioni o ritardi il pagamento entro 90 giorni dalla scadenza beneficia di una sanzione del 25%. Per ritardi da 15 a 90 giorni, quindi, la sanzione è pari al 12,5% e questa agevolazione si può cumulare con le riduzioni previste dall’istituto del ravvedimento operoso. Per le violazioni commesse a partire dal 1°settembre 2024 in caso di omesso, insufficiente o ritardato veramento degli acconti Irpef, Ires e Irap nonché delle imposte sostitutive e addizionali di detti tributi, si rende applicabile la sanzione amministrativa fino al 25% dell’importo non versato o versato in ritardo, con applicazione degli interessi nella misura del 3,5%, in caso di pagamento in seguito alla notifica dell’avviso bonario o del 4%, per i ruoli resi esecutivi emessi a partire dal 1°ottobre 2009, se gli importi non pagati vengono iscritti a ruolo. 

Ieri il Consiglio nazionale dei commercialisti ha pubblicato un documento di ricerca che analizza i vantaggi per i contribuenti derivanti dall’istituto del ravvedimento operoso. L’applicazione del cumulo giuridico in fase di ravvedimento riduce i costi delle regolarizzazioni e facilita le valutazioni dei contribuenti. In caso di errori fiscali infatti i contribuenti non dovranno più scegliere se utilizzare il ravvedimento operoso, sanando le singole violazioni commesse o attendere l’atto di contestazione del fisco per sfruttare il cumulo giuridico potendosi, per le infrazioni commesse dal 1°settembre 2024, applicare congiuntamente i due istituti. Importanti modifiche all’istituto in commento prevedono l’applicazione anche successiva alla comunicazione dello schema di atto con il quale è stata data attuazione al principio del contraddittorio preventivo.